L’abito fa il monaco

Inequivocabilmente ogni contesto sociale, che sia lavorativo o per divertimento, ha una richiesta sociale. Un proprio dress-code (o codice di abbigliamento per gli italianisti) è intrinseco.

Proviamo a pensare a quando entriamo in banca: è molto difficile che uno/a ragazzo/a dica: “devo andare in banca, massì… vado con la tuta da ginnastica e infradito…”.
Quando si parla di soldi ci vuole serietà! Infatti, sempre tutti molto eleganti.

Altro esempio lo troviamo al ristorante. “Vuoi andare al ristorante trasandato?! Impossibile! Siamo in mezzo a tanta gente e non mi posso far vedere in disordine”.
Ecco. Partendo da questi banali esempi, voglio introdurre una mia riflessione personale in merito a questo tema sociologico. Soprattutto, tenendo in considerazione ciò che ho vissuto direttamente e mi ha fatto maturare quest’idea.

Dimmi che sei una persona seria senza dirmi che sei una persona seria

Dal 17 dicembre 2022 ho potuto finalmente dire che la mia Laurea in Pedagogia è servita a qualcosa. In quella fatidica data sono stato convocato per andare ad insegnare alle scuole superiori. Quindi, come la buon vecchia pressione sociale impone, dal vestiario da maestro di scuola primaria son dovuto passare a vestiti da Superiori. Ciò implica anche una bella ed elegante giaccia invernale contro il freddo pungente di gennaio.
Proprio grazie a quest’ultima mi sto “meritando” l’etichetta di persona seria, tanto da poter condividere con essa ogni sorta di comportamento antisociale che si sta osservando. Mi spiego meglio: un giorno mi stavo accingendo ad attraversare la strada sulle strisce pedonali regolate da un semaforo. E come ogni “persona seria” stavo aspettando il verde (in realtà era un attraversamento trafficato e non volevo rischiare di finire, come i moscerini, sul parabrezza di una macchina). Ad un certo punto dei signori, meno pazienti di me, hanno deciso di rischiare nonostante il rosso. A quel punto, una signora in parte a me, sicuramente legittimata dal mio cappotto e pensando che quindi fossi un individuo per bene, si gira verso di me e mi dice: “Ma si potrà attraversare con il rosso?!”; con il tipico fare di chi si sente civile/superiore e DEVE condividerlo perché lo è… vero?! (Chiedere agli altri conferma di un pensiero è per un certo verso perché devo ripetere a me stesso che io sono nel giusto)

La riflessione

La riflessione del paragrafo sopra è questa: la signora ha chiesto conferma del suo sentirsi superiore solo perché ero vestito elegante, perché se avessi avuto indosso un giubbino economico mi avrebbe catalogato come quei signori invicili, che non hanno fatto niente di male se non assumersi il rischio dell’impresa. La signora non avrebbe potuto porre la domanda ad un’altra persona che non rispettasse il suo senso di civiltà, perché altrimenti non lo avrebe confermato. No giacca, no civiltà!

Se sei elegante allora sicuramente sei in regola

Altro episodio è legato a quel misterioso mezzo di trasporto pubblico che noi chiamiamo autobus. Un bel giorno, come tanto altri, stavo rientrando dal lavoro a bordo di questo; arrivato alla stazione si sono aperte solo le porte anteriori. A quel punto se sei passeggero puoi solo immaginare un finale: controllori.
Io, senza problemi, perché come al solito mi doto di debito biglietto timbrato, mi appresto ad esibirlo. Ho quello elettronico, quindi devo avviare l’applicazione del telefono, con lentezza annessa. Arriva il mio turno e clicco sull’applicazione, che (ovviamente) fatica ad aprirsi velocemente. Il controllore, vedendo il mio abbigliamento e il fatto che stessi per far esibire il biglietto con sicurezza, che nel frattempo aveva deciso di mostrare solo il logo della società dei trasporti (sottolineo che non si vedeva ancora il biglietto), hanno fatto concludere al controllore che io lo avessi regolarmente e quindi non me lo ha controllato.

Riflessione 2

Che fortuna, si potrebbe dire. Peccato che dopo di me ci fosse un ragazzo con la mia stessa modalità di biglietto, ma senza cappotto elegante. Quest’assenza ha fatto si che gli toccasse aspettare fino al completo caricamente del biglietto.
Per la seconda volta posso concludere che l’abito fa veramente il monaco. Anche tu hai vissuto un’esperienza del genere?

Mi piacerebbe continuare il discorso sentendo le opinioni di altre persone, che siano anche contrarie a ciò che è stato scritto. Perché vorrei comprendere altri punti di vista su questo argomento. Cercare di dare una risposta agli interrogativi che mi pongo. Quindi, se ti fa piacere lascia un commento!!! Se ti interessano questi argomenti puoi anche contattarmi anche dal seguente sito: https://equipepedagogicasportivaedinclusiva.wordpress.com/. O visita la pagina Facebook: Giocando con la Pedagogia.