L’insegnante uno scopritore di mondi

Vi ricordate la/il vostra/o maestra/o delle elementari? Spero proprio di sì, perché la scuola primaria è il momento della curiosità, della continua ricerca delle risposte alle mille domande che ci poniamo.

Ma ruolo cruciale, perché questo ricordo si possa consolidare nella mente, lo ha l’insegnante; il quale, come da titolo, deve essere: scopritore di mondi; stuzzicatori di menti. Deve saper incuriosire le bambine e i bambini, saper insinuare negli altri il germe del dubbio che porta all’espressione delle curiosità.

Io sono un insegnante e quindi posso solo portare la mia umile esperienza. Però, penso proprio che ogni docente, per poter in un certo senso ammaliare i propri alunni debba essere lui stesso in prima persona un piccolo esploratore curioso nell’infinito mondo della conoscenza.

Impegniamoci nello studio, come fatto dalle mie maestre e dai miei maestri

Come la storia ci ha insegnato, i sovrani potevano disporre di una grande arma per mantenere il controllo sui loro sudditi: l’ignoranza. Un popolo ignorante è un popolo che non riesce a comprendere appieno tutti i cambiamenti che vogliono essere imposti, anche, e soprattutto, quelli introdotti appositamente per portare vantaggio a poche persone ricche.

Anche oggi la cosa non è molto diversa. Sono passati molti anni, pensiamo all’analfabetismo che era presente nel periodo dell’avvento della stampa a caratteri mobili e il nascente assolutismo delle monarchie europee che lo voleva mantenere. Ancora oggi, possedere un proprio pensiero critico permette di fare differenza tra capire cosa sta accadendo, o esserne succubi.

Qui torniamo al concetto madre: è molto raro che una persona sviluppi il piacere della conoscenza da sola, senza un esempio che dia una spinta all’avviamento di questo moto interiore. Ecco che in tutto questo la/il maestra/o può essere questa spinta. La prima figura legata all’idea di studiosa con cui ogni bambino entra in contatto è l’insegnante della scuola; ed ecco perché proprio a lui spetta questa responsabilità.

Avere sete di conoscenza spinta ad incuriosirsi sulle cose e quindi a farsi domande

Perché voglio mettere al centro il ruolo dell’insegnante? Perché è il docente che ha l’onere, e l’onore, di stimolare i propri alunni; spingere i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, a interessarsi in ciò che stanno scoprendo nelle lezioni a scuola.

Non esiste cosa più bella di quando gli/le studenti/esse porgono domande di approfondimento. A primo impatto può sembrare un ostacolo all’andamento della lezione e alle proprie conoscenze personali; ma può essere anche uno spunto interessantissimo per ravvivare la lezione.

Da sottolineare il fatto che il porre una domande è sicuramente una forma di interesse, che ci rimanda l’alunno: fa capire all’insegnante che colui che ha fatto la domanda è veramente interessato all’argomento.
Stimola anche la riflessione: <<forse un piccolo seme dell’interesse sono riuscito a insinuarlo in alcune menti>>. Possiamo quindi dire che è una cosa positivissima.

La scuola è vista molte volte come qualcosa di noioso, un peso da alleggerire perché così riesco ad arrivare alla promozione e arrivare in fondo a questo lungo calvario. Anche per me lo è stato in alcuni momenti della mia continua carriera scolastica. Però, siccome, anche studiare può essere eccitante, oltre che formativo, vorrei proprio che il cambio di mentalità verso la scuola parta proprio dagli insegnanti: siate voi i primi appassionati per dare il buon esempio e contagiare chi vi ascolta.

Mi piacerebbe continuare il discorso sentendo le opinioni di altre persone, che siano anche contrarie a ciò che è stato scritto. Perché vorrei comprendere altri punti di vista su questo argomento. Cercare di dare una risposta agli interrogativi che mi pongo. Quindi, se ti fa piacere lascia un commento!!! Se ti interessano questi argomenti puoi anche contattarmi anche dal seguente sito: https://equipepedagogicasportivaedinclusiva.wordpress.com/. O visita la pagina Facebook: Giocando con la Pedagogia.